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182 pagine di esercizi e diagrammi per i tuoi allenamenti a cura di Coach Umberto Fanciullo.
Come definire un allenatore in una parola?
Ognuno ha la propria rappresentazione e la propria filosofia per definirlo, io credo che un buon coach debba essere innanzitutto, un buon comunicatore.
Per entrare in relazione con i propri ragazzi è necessario essere chiari, veri e soprattutto utilizzare le parole giuste.
Sappiamo che i due fattori importanti, utili a determinare e soprattutto a differenziare la pallacanestro dagli altri sport, sono rappresentati dal tempo e dallo spazio.
Tutti noi allenatori di settore giovanile o di campionati senior cosiddetti minors, abbiamo avuto molto spesso a che fare con queste due misure, sappiamo estremizzando il concetto, che c’è un tempo e uno spazio con cui dover fare i conti ancor prima di scendere in campo.
Lo spazio fatto di palestre piccole, poco illuminate, campo in coabitazione con altre attività sportive ed il tempo, caratterizzato da tre allenamenti settimanali di un’ora e mezza l, quando siamo fortunati.
Ma sull’elemento fortuna si sono costruite pochissime imprese e con le lamentele si ottiene poco.
Considerare queste limitazioni come un alibi ad apparente ed effimera giustificazione di un lavoro non completato, tradotto, è esclusivamente una evidente mancanza di rispetto verso i nostri ragazzi che, non dimentichiamolo mai, rimangono i soli e veri protagonisti del gioco.
E visto che di gioco si parla, la mia riflessione è partita da questo. Cercare di riportare tutto al gioco.
Gli esercizi raccolti sono proposte che nel corso degli anni ho pensato, visto o copiato da altri allenatori.
Esercizi validi sia per il perseguimento di obiettivi individuali che di squadra, la cui verifica risulti immediata, perché dobbiamo, come detto, dominare il fattore tempo.
Mettere i ragazzi nelle condizioni di lavorare sull’aspetto tecnico e contestualmente su quello tattico, così da catapultarli nell’aspetto più difficile e ( diciamolo) affascinante del basket: quello di essere uno sport di situazione.
Questa raccolta non scopre nulla di nuovo, non vuole far passare il messaggio che il lavoro analitico sui fondamentali sia antiquariato, tutt’altro!
Dobbiamo utilizzare e far nostri i termini, le parole giuste: Programmare, Ottimizzare, Pensare ma anche CREARE, INVENTARE senza aver paura di SBAGLIARE.
L’errore è parte essenziale dell’apprendimento e del Gioco.
Il GIOCO che rimane la parola senza la quale il nostro sport non sarebbe il più bello del mondo.